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Nei diritti di ognuno il futuro di un'intera comunità

Galleria fotografica della manifestazione 13 -11-10

Il documento programmatico

Da quando abbiamo lanciato l’idea di questa manifestazione, abbiamo sempre detto e ripetuto che sarà importante il giorno della piazza, ma sarà importante soprattutto il giorno dopo. Abbiamo sempre detto, e ripetuto, che tutto questo sarà stato invano ed il corteo sarà stato solo una bella passeggiata, se ad esso non seguirà un reale e concreto percorso unitario volto alla risoluzione dei problemi.

Abbiamo detto, e ripetuto, che questa manifestazione non è una manifestazione “contro”, ma è una manifestazione “per”, per i diritti di tutti i cittadini, per i diritti di questa comunità, per i diritti soprattutto della parte più debole di questa società. Abbiamo sempre detto, e ripetuto, che questa manifestazione serve prima di tutto a noi, al Terzo Settore, perché camminando insieme, simbolicamente nel cuore di questo territorio, al centro di questa città, potessimo fare nostra la consapevolezza che non siamo soli, che se solo lo vogliamo abbiamo tanti compagni di strada, forse diversi per storia ed esperienza, ma uguali nella voglia di lottare per i diritti di tutti. Abbiamo sempre detto, e ribadito, che questa manifestazione era per le famiglie, per chi vive il problema sulla propria pelle, per chi riceve attestati di stima che possono forse far piacere ma certo non sono spendibili in termini di benessere e qualità di vita, per chi ogni sera torna a casa e chiusa la porta è davvero solo. Abbiamo sempre detto e ribadito che questa manifestazione è per gli operatori, per i lavoratori del settore, sviliti, svuotati, sconfortati, disperati, precarizzati, ingannati, e che nonostante tutto, ogni giorno, si presentano nei servizi, si stampano il sorriso sul volto e si chinano su chi ha bisogno. Abbiamo detto e ripetuto che scendevamo in piazza per e con il volontariato, per ribadire ancora una volta il suo insostituibile valore etico e civico, e l’irrinunciabile impulso dell’azione volontaria nella lotta per i diritti. Ma soprattutto abbiamo sempre detto, e ripetuto, che avremmo voluto, con questa manifestazione, gridare ai cittadini, alla società civile, lo scandalo dell’abbandono e della sofferenza dentro la quale sta implodendo, nel silenzio colpevole di tanti, lo stato sociale in Calabria. Il momento è troppo importante e grave per poterci permettere il lusso di fare come gli struzzi, di nascondere la testa sotto la sabbia, di fare come i calabresi di Corrado Alvaro: calati junco ca passa a sciumara

È il momento della responsabilità. È questo che ci viene richiesto. È il momento di lasciare da parte le divisioni, gli strascichi del passato, i protagonismi, le diverse ideologie o ispirazioni, presentando un fronte finalmente unito, pur nelle diversità delle esperienze che ognuno di noi rappresenta.

Oggi diciamo BASTA:

-         Alle scelte economiche al ribasso nei servizi alla persona che hanno ridotto un investimento per i diritti della gente, ad un’indegna elemosina sociale, arricchendo ed ingrassando altri settori e consulenti vari;

-         Alla politica dei clan costruita sul favore e sulla clientela che mira a tenerci divisi e sotto scacco per perpetrare i propri giochi di potere

-         Alle decisioni sui servizi assunte sulla base del consenso elettorale, senza alcuna rispondenza con gli effettivi bisogni della gente;

-         Agli avventurieri senza scrupoli che fiutano “l’affare del sociale” e travestiti da enti non lucrativi perseguono finalità utilitaristiche e clientelari.

-         Al totale dispregio delle normative e del dettato costituzionale in termini di esigibilità dei diritti

-         Ad una sussidiarietà intesa come mera esternalizzazione di servizi non altrimenti gestibili, in un’ottica di vuota supplenza da parte del terzo settore nei confronti dello Stato, senza alcuna partecipazione alle scelte politiche e strategiche

-         Allo sfruttamento del volontariato troppo spesso usato per rimettere insieme i cocci di uno stato sociale in frantumi

-         Ai ritardi vergognosi con cui vengono erogate le giuste spettanze alle organizzazioni del Terzo Settore, spesso giustificate da pastoie burocratiche e procedure di pagamento farraginose, inventate ad hoc,

-         Alla precarietà strutturale del lavoro sociale, non riconosciuto né nella sua professionalità, né nel suo alto valore morale, svilito ad una sorta di “volontariato mal retribuito” che offende gli operatori e gli stessi volontari;

Con la nostra marcia vogliamo CHIEDERE:

Ø      Un investimento serio e congruo di risorse economiche nella lotta alle povertà e nei servizi alle persone in difficoltà che non vanno più considerati come optional cui si può rinunciare. In questo senso ci aspettiamo che chi ne ha la responsabilità inverta definitivamente una tendenza al ribasso che negli ultimi anni ha ridotto le risorse del settore rendendole di fatto nulle.

Ø      Il pieno e reale riconoscimento della funzione pubblica dei servizi prestati dagli enti del terzo settore, considerandoli all’interno di un sistema virtuoso di sviluppo della Comunità;

Ø      Il rispetto del principio di sussidiarietà e quindi il coinvolgimento del terzo Settore nelle scelte, anche economiche, della programmazione del sistema integrato dei servizi sociali nello stile di una vera concertazione, fermo restando il ruolo insostituibile di governo, indirizzo e controllo della Pubblica Amministrazione.

Ø      La definizione e l’applicazione di criteri che garantiscano la trasparenza e la legalità nelle procedure di assegnazione, gestione e controllo dei servizi,

Ø      Una reale integrazione socio-sanitaria che consenta la razionalizzazione della spesa e la giusta attenzione alle fasce deboli del territorio, e che non rappresenti solo una mera spartizione tra sociale e sanitario di risorse economiche di per sé troppo esigue

Ø      Un’adeguata differenziazione tra imprese for profit (con capitali provenienti dal profitto da reinvestire nei momenti di carenza di liquidità) e imprese del Terzo Settore senza fini di lucro, garantendo priorità a quest’ultimi in ragione della delicatezza del ruolo ricoperto e della loro particolare natura no profit

Ø      La garanzia di tempi certi e regolari nel pagamento delle spettanze dovute, anche attraverso la semplificazione delle procedure amministrative spesso utilizzate ad arte per giustificare ritardi altrimenti ingiustificabili

Per tali motivi ci IMPEGNIAMO:

  • A costruire un percorso unitario finalizzato alla tutela dei diritti delle persone in stato di difficoltà, dei familiari, degli operatori e degli organismi del Terzo Settore. Un percorso che ci faccia uscire dall’isolamento e dall’autoreferenzialità per consentire una reale e concreta partecipazione alle politiche socio-sanitarie del territorio;
  • A  garantire la partecipazione attiva, responsabile e consapevole, dei nostri organismi e nostra personale, al di fuori delle ideologie e degli interessi di parte che spesso ci hanno disunito ed indebolito. Sui beni comuni e sui diritti di cittadinanza intendiamo costruire larghe e condivise intese che consentano una reale attività di tutela in favore di tutti i cittadini, con particolare riguardo ai più fragili e deboli
  • A collaborare con tutte le forze del pubblico e del privato che intendono condividere con noi questo percorso, nella chiarezza e nella distinzione dei diversi ruoli di ognuno
  • A condividere, strutturare ed applicare strumenti idonei a garantire trasparenza e legalità anche all’interno dei nostri organismi, prevedendo un codice etico condiviso ed una autoregolamentazione capace di monitorare costantemente le modalità e la qualità dell’intervento sociale
  • A definire una strategia comune che consenta, suddivisa per le diverse problematiche e/o aree tematiche, di affrontare con la dovuta forza le tante questioni aperte e non più differibili

Ma soprattutto ci impegniamo a mantenere viva e costante l’attenzione della comunità sulla questione dei diritti, con particolare riguardo ai cittadini più fragili e poveri, ripudiando logiche di spartizione settoriale o di auto promozione, rappresentando un interlocutore serio, responsabile ed unitario, nei confronti dei decisori politici.

Forti di questa unità, siamo pronti, sin da domani, a garantire un seguito concreto a questa iniziativa, proseguendo nelle diverse sedi istituzionali e non, la battaglia per i diritti di tutti.

Non siamo sudditi, siamo cittadini di questa terra, questa è la nostra provincia, queste sono le nostre città, ed è qui che noi vogliamo restare, ed è qui che vogliamo vedere crescere i nostri figli.

Oggi rialziamo la testa, oggi ci riprendiamo la nostra dignità, oggi gridiamo la nostra voglia di cambiamento, con la responsabilità, domani, di tornare ad essere cittadini liberi.


 

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